Si tratta di un piano che prevede la creazione di una piattaforma per la certificazione dei crediti da utilizzare in compensazione sulla falsa riga dei crediti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni, in sostanza una delle chiavi di volta per contrastare l’evasione.
L’intervento potrebbe tradursi non solo in un inasprimento delle sanzioni per i professionisti che attestano le compensazioni di crediti inesistenti, ma anche in una digitalizzazione delle procedure volta a certificare a priori importi e limiti per la compensazione dei crediti INPS.
Per arginare le compensazioni indebite si prevede un doppio intervento a breve per fare in modo che il Durc rilasciato sia irregolare o negativo se sono state effettuate compensazioni ad alto rischio di evasione.
L’altro intervento, invece, “colpirebbe” alcune categorie di professionisti, ad esempio commercialisti e consulenti del lavoro, che appongono un visto di conformità “infedele” e certificano in modo fraudolento crediti inesistenti.